Nata in Giappone negli anni ’70, questa tecnica comporta il procedimento di taglio, erosione e rimescolamento del terreno intorno all’asta di perforazione, operato da un getto di miscela cementizia ad altissima pressione (fino a 600 bar), eventualmente associato ad aria compressa. Il terreno viene rimaneggiato e reso temporaneamente di consistenza semifluida per mezzo dell’energia del getto, uscente dagli ugelli con velocità ≥100 m/s. La miscela cementizia si lega ai resti del terreno originale ottenendone così un consolidamento utilizzabile sia con funzioni strutturali, sia come sistema di impermeabilizzazione pressoché in tutti i tipi di terreno, incoerenti e coesivi con possibilità di applicazione anche in presenza di materiali organici. La resistenza meccanica varia, a seconda del tipo e della quantità di cemento, così come secondo le caratteristiche delle porzioni di terreno inglobate